lunedì 11 giugno 2018

Notizie biografiche e di contesto

Il gancio appendiabiti trova la sua culla negli Stati Uniti d'America tra il 1900 e il 1906, dove vengono brevettati circa 190 modelli, nonché evoluzioni dei modelli di fine Ottocento, di cui si riconosce come padre il presidente americano Thomas Jefferson. Il padre ufficiale, però, è un disegnatore di paralumi, impiegato presso la società TIMBERLAKE WIRE & NOVELTY COMPANY IN JACKSON, nel Michigan, Albert J. ParkHouse, che, come riferito nel post precedente, per soddisfare le innumerevoli richieste dei clienti più stravaganti e dei colleghi d'ufficio di un'azienda del Mississipi, che lamentavano il ridotto spazio per riporre gli abiti, prese un filo di ferro, gli diede la forma delle spalle e lo rifinì con un uncino nel centro. Così, i sarti dell'epoca iniziarono ad esporre i propri abiti sui nuovi appendiabiti e a rivenderli, così vennero brevettate nuove grucce, date le numerose richieste dei clienti.
Nel 1906 Meyer May, un commerciante di Grand Rapids, nel Michigan, divenne il primo rivenditore su grande scala di ganci appendiabiti.
Nel 1932, Schuyler C. Hulett, come annunciato nel post precedente, brevettò un nuovo modello di appendiabiti, più efficiente, che preveniva le pieghe e, insieme a Elmer D. Rogers, nel 1935 progettò un appendiabiti che permettesse di riporre i pantaloni mediante l'asticella inferiore orizzontale.
Negli anni successivi non vengono riconosciute particolari invenzioni, ma, tuttavia, si possono apprezzare le migliorie apportate nel corso della storia.

Torino, 11 giugno 2018.

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